EL MAESTRO DEL MES.../ IL MAESTRO DEL MESE...

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"Las mujeres se visten igual en todo el mundo: se visten para molestar a otras mujeres..." (Elsa Schiaparelli)
"Le donne del mondo vogliono tutte lo stesso vestito: quello che dà fastidio alle altre..." - (Elsa Schiaparelli)

jueves, 30 de octubre de 2008

CRISTOBAL BALENCIAGA, EL HIJO DE LA COSTURERA- Cristobal Balenciaga il figlio della sarta.

"Un buen modisto ha de ser arquitecto en sus bocetos; escultor en la forma; pintor para el color, músico por armonizar los elementos y filósofo en la mesura". (Cristóbal Balenciaga)




Los españoles amantes de la moda, cuando llegan a la Avenue George V en Paris y ven la maravillosa tienda de Balenciaga, sentimos una especie de orgullo patrio y no es para menos si tenemos en cuenta lo escasos que andamos de genios de la costura en este país.



La historia de Cristóbal Balenciaga es la historia de un sueño. Si hubiera nacido en estados unidos estoy convencida de que su biografía se habría convertido ya en una película. El hijo de la costurera que llega a triunfar en París. Sin embargo en España no nos ponemos de acuerdo ni para dedicarle un museo en su Guetaria natal.



Nació un 21 de enero de 1895, cerca de San Sebastián y ya de niño aprendió costura con su madre, hasta que la marquesa de “Casa Torres”, impresionada por las actitudes del muchacho decidió costearle los de moda en París.
Esta misma mujer fue su mecenas cuando Balenciaga decidió abrir su primer taller de alta costura en San Sebastián. Corría el año 1915, años en que la realeza y la aristocracia española veraneaban en el norte, fue allí donde empezó a vestir a las reinas María Cristina y Victoria Eugenia.
Detrás de su primer negocio abrió otras dos tiendas una en Barcelona y otra en Madrid que cerraría en 1937 cuando la Guerra Civil española empieza a recrudecerse.



Huyendo del conflicto se instala definitivamente en París, donde su buen hacer como modisto le abre las puertas de la alta sociedad francesa.
Durante los años de apogeo del “New look” de Christian Dior , la casa Balenciaga pasó por dificultades, se dejaron cautivar por las cinturas de avispa de los trajes “Bar” y abandonaron los salones Mesieur Balenciaga. Fue sólo una crisis pasajera, un pequeño bache, pero que le advertía de la vulnerabilidad de sus clientas. En 1951, empieza a elaborar un nuevo estilo basado en la cintura caída. Que alcanzó su plena aceptación con los vestidos saco y que supuso la reactivación de una carrera que en realidad nunca estuvo del todo estancada.
Después de la muerte de Dior en 1957, Balenciaga siguió investigando en las calidades de los tejidos más novedosos y en la elaboración de majestuosos trajes construidos como auténticas arquitecturas de tela. Su curiosidad y su constante búsqueda por innovar en la moda justifican su genialidad.

En 1968, cerró su tienda de alta costura y se retiró a Jávea (Alicante), incapaz de plegar el toque artesanal de sus confecciones a la tiranía del prêt-à-porter.
De él, aprendieron modistos como Hubert de Givenchy, André Courreges o Emmanuel Ungaro. Incluso su gran rival Christian Dior lo consideró “el maestro de todos nosotros”
Entre sus clientas encontramos a Madame Firestone, Fabiola de Bélgica, Marlene Dietrich y naturalmente Carmen Martínez Bordíu, para quien realizo su última obra antes de morir la madrugada del 24 de marzo de 1972. El traje de novia de la nieta de Franco se convertiría en el más copiado los últimos años de la España franquista.

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"il buon couturier deve essere architetto per il progetto, scultoreper la forma, pittore per il colore, musicista per l' armonia efilosofo nella misura".

Gli spagnoli amanti della moda, quando arrivano alla parigina Avenue George V e vedono il meraviglioso negozio di Balenciaga sentono un certo orgoglio patriotico soprattutto perché siamo consci di avere pochi personalità geniali dedicati al mondo della moda.
La storia di Cristóbal Balenciaga é la storia di un sogno. Se fosse nato negli Stati Uniti sono convinta che la sua biografia sarebbe ormai diventata un film. Il figlio della sarta che riesce a sfondare a Parigi. Nonostante in Spagna non ci mettiamo d' accordo nemmeno per intitolare un museo nella sua città natale, Guetaria (Paese Basco).

Nacque il 21 gennaio di 1895, in un paesino vicino a San Sebastián, e già da piccolo impara a cucire con sua madre, fino a che un giorno la marchesa di "Casa Torres" affascinata dalla abilità del ragazzo decise di prendersi carico della educazione del fanciullo a Parigi.
Lì studierà moda. Sarà sempre questa marchesa che aiuterà a Balenciaga a mettere su il suo primo atelier di alta moda nella città di San Sebastian.
Era l' anno 1915, tempo in cui i reali e la nobiltà Spagnola trascorrevano le vacanze nel nord della Spagna, fu lì dove il maestro incomincio a fare i vestiti delle regine Maria Cristina e Vittoria Eugenia.
Dopo il primo negozio, ne furono aperti altri due , a Barcellona e Madrid, ma non avranno molta vita, perché quando la Guerra Civile Spagnola (1936-39), si fa più sanguinolenta chiuse tutte le sedi e partì per Parigi nel 1937.

A Parigi la sua professionalità e precisione nel taglio gli aprirono le porte della alta società francese.
Lungo gli anni di splendore del "New Look" di Christian Dior, la casa Balenciaga ebbe certe difficoltà, le sue clienti si lasciarono accattivare dalle vite strette dei modelli "Bar", allontanandosi, dal maestro spagnolo. Fu solo una crisi passeggera ma che mise Mesieur Balenciaga in guardia rispetto alla vulnerabilità della sua clientela.

Nel 1951, incomincia a elaborare un nuovo stile dove impera la vita bassa. Questo tipo di vestito raggiunse il culmine con la popolarizzazione dei vestiti a sacchetto. Questo fu la riattivazione d' una carriera che in realtà non era mai stata stancata.
Dopo la morte di Christian Dior nel 1957, Balenciaga continua a ricercare sulla qualità dei tessuti più moderni e la elaborazione di completi maestosi costruiti come autentiche architetture tessili. La sua curiosità costante e il suo intento di innovare la moda giustificano la sua genialità.

Nel 1968, chiuse il suo negozio parigino, si ritirò a Jávea(Alicante), incapace di piegare il tocco artigianale delle sue collezioni alla tirannia del prêt-à-porter.
Fu maestro di altri grandi sarti come Hubert di Givenchy, André Courreges o Emmanuel Ungaro. Addirittura il suo grande rivale Christian Dior disse di lui che "fu il maestro di tutti noi".
Fra le sue clienti si trovavano Madame Firestone, Fabiola regina del Belgio, Marlene Dietrich, e naturalmente Carmen Martínez Bordíu; per lei fecce la sua ultima creazione prima di morire nella notte del 24 marzo di 1972. L'abito da sposa della nipote di franco diventò il vestito più copiato negli ultimi anni della Spagna franchista.

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